A proposito del vino

Gianni e Paolo gestiscono inizialmente la piccola cantina (25 ha) nella terza generazione con orrore dei loro genitori, che non riuscivano a capire perché solo i figli volessero rinunciare al loro buon lavoro con uno stipendio fisso e ora vogliono fare lo stesso dei loro genitori. È semplice, sono i valori della famiglia, della regione e della tradizione che entrambi i fratelli hanno assorbito come spugne da bambini. E ancora oggi, rimangono loro fedeli. Tutto il lavoro, ed è un duro lavoro, è per il vino, per la regione, per il paese, non per il profitto. Tanto lavoro manuale, tanta passione, tanta intuizione. Niente erbicidi o pesticidi, nemmeno grandi macchine, ma i due fratelli accompagnano con cura le uve dalla primavera all'autunno fino alla cantina. Grandi vini e piacevolmente diversi, ogni bottiglia sembra piena di anima e ricordi, come se ci fossi stato tu stesso.