Quando nel 1881 Cesare Pio fondò la sua cantina ad Alba, non c’erano molte aziende vinicole nella regione. Il Piemonte era una regione povera e Barolo non era altro che il nome di un piccolo paese. Tuttavia, il Signor Pio era così convinto della qualità dei suoi vini che viaggiò anche all'estero per promuovere la sua azienda vinicola. Fu uno dei primi italiani a viaggiare per motivi di lavoro. Il suo passaporto con il numero 55 è appeso nella cantina di Alba a ricordo di questa impresa pionieristica. Nel frattempo, il Barolo è diventato uno dei vini più rinomati al mondo e Pio Cesare è considerato uno dei produttori di vino più celebri. Una cosa, però, non è cambiata: le trasferte di lavoro della famiglia per presentare i propri vini a ristoranti ed enoteche di tutto il mondo. Hong Kong, Canada, Emirati Arabi… Federica Boffa Pio viaggia circa 200 giorni all’anno, ma raramente si assenta per più di quattro giorni di fila per potere essere presente in azienda. Per la giovane piemontese, viaggiare non è solo lavoro, ma una vera passione: «Viaggiare permette di ampliare i propri orizzonti, si diventa più aperti, anche dal punto di vista culinario».
È così che ha scoperto che i suoi vini rossi si sposano perfettamente con la cucina asiatica o con i piatti di pesce. Inoltre, il Barbera d’Alba sta molto a cuore alla famiglia Pio Cesare: hanno piantato personalmente questo vitigno negli inestimabili territori del Barolo e del Barbaresco. «Il Barbera se lo è meritato», sottolinea Federica, «perché sviluppa potenza ed eleganza grazie a questo straordinario terroir». La qualità è più importante della quantità: per l’azienda Pio Cesare queste sono molto di più di semplici parole.
Premi
James Suckling: 91/100